COME TUTTO EBBE INIZIO NEL 1995
Tra il 1994 e il 1995, a Firenze, si sviluppano un appassionato dibattito pubblico e un altro dibattito, per lo più in via informale in molte serate tra amici, sui restauri delle opere d’arte e dell’architettura. Partecipano studiosi italiani e stranieri, intellettuali, esperti e restauratori, alcuni politici e giornalisti, che si confrontano spesso su questi argomenti. Tra questi Mario Luzi, Eugenio Garin, Enzo Siciliano, molti storici dell’arte come Alessandro Parronchi, James Beck, Gian Lorenzo Mellini, Maria Grazia Ciardi Dupré, Gerhard Ewald, Paolo Dal Poggetto, Carlo Pedretti, ai quali, verso la fine del 1995, si uniranno Marco Dezzi Bardeschi, Sergio Givone, Detlef Heikamp, Lionello G. Boccia, Francesco Gurrieri, e altri studiosi interessati che vivono in altre sedi come Paolo Portoghesi, Cristoph L. Frommel e la restauratrice Mirella Simonetti. Ci sono pure alcuni politici come Giannozzo Pucci, ambientalista, e Ugo Barlozzetti che è anche storico dell’arte. Poi anche altri. Ricorre spesso l’invito quasi unanime a Enzo D’Angelo, uno degli animatori delle serate, a formalizzare il dibattito in corso perché non si disperda. Quando D’Angelo accoglie l’invito, presenta la sua proposta, ufficializzata il 29 giugno 1995 in Palazzo Vecchio a Firenze. Il primo ampio evento pubblico si verifica il 24 e il 25 novembre 1995 con la prima Conferenza internazionale sul restauro, a cui seguono fino al 2006 le successive Conferenze internazionali e altri eventi. D’Angelo propone di comporre un Comitato scientifico e, per la prima e unica volta nel settore, un Comitato dei garanti della interdisciplinarietà con facoltà di proposta e verifica. Il confronto tra studiosi di diversa provenienza nella proposta di D’Angelo diventa presto il progetto di una attività di ricerca dove con la interdisciplinarietà si valorizzino le esperienze e, in alternativa alle teorie conchiuse e alla manualistica, si elaborino e si propongano esempi significativi di dialogo e di intervento, considerando ogni caso nella sua specificità. Il progetto è recepito dalla Università di Firenze dove, dal 1996, ha sede la Conferenza interuniversitaria sulla conservazione e il restauro, poi Conferenza interuniversitaria sulla conservazione dei beni culturali, che connette istituzioni universitarie italiane e di altri paesi che partecipano alle “Conferenze internazionali sul restauro”, “Conferenze Internazionali sulla Conservazione e il Restauro” e alla “Conferenza Internazionale sulla Conservazione e la Preservazione” nelle sessioni fiorentine e in altre sedi, in Italia e all’estero. (Testo di Andrea Ristori)