Enzo D’Angelo
Enzo D’Angelo, docente di Storia dell’arte e Teoria del restauro (Università di Firenze e altre), docente di Architettura (Ist. Europeo Arti Operative, Perugia), regista, scenografo, critico d’arte, giornalista, attivo con l’architettura effimera, ha teorizzato la Preservazione come sviluppo della cultura della Conservazione, con aggiornamenti svolti in un ambito culturale molto ampio, in Italia e all’estero. Presidente della “Conferenza permanente interuniversitaria sulla conservazione e il restauro”, poi “Conferenza permanente interuniversitaria sulla conservazione dei beni culturali” e delle Conferenze internazionali dal 1995 al 2006 (www.conferenzaconservazione.it) realizzate dalla “Conferenza permanente” nelle sue attività di ricerca sulla conservazione. Ha fondato e diretto le riviste Realtà Sociale (www.realtasociale.it); Echos, rivista di preservazione (www.echos.fi.it); informaCritica, rivista del testo costruito (www.informacritica.it) Impegnato nelle problematiche sociali nei settori del volontariato, come rettore dell’Istituto Pertini e presidente del Forum internazionale per la pace (Firenze, 1992)
Da: 2ª Conferenza internazionale sul restauro, Aula magna, Università degli Studi, Firenze, 04.12.1996
“ Non saprei quanti italiani abbiano letto il Don Chisciotte di Unamuno, forse pochi e, certamente meno che pochi, lo abbiano confrontato con quello di Cervantes. Nella sessione della 3ª Conferenza internazionale sulla conservazione e il restauro a Valencia, Enzo D’Angelo, in risposta ad alcuni stimoli, ha ignorato ancora una volta la prolusione già scritta improvvisando quella che è stata una lectio magistralis. Attingendo a piene mani nella cultura spagnola, ha sviluppato da Unamuno e dal suo Chisciotte ragionamenti su scrittura, riscrittura, sovrascrittura, rifacimenti e restauri, progettazione e rapporto con la contemporaneità, sul concetto di originalità, risalendo fino alla riscrittura nella letteratura e nell’architettura della classicità greca e latina. Mentre ricorreva spesso il confronto tra Unamuno e Ortega Y Gasset, mi è sembrato che a volte il tema della riscrittura fosse solo di supporto a quello del chisciottismo nella cultura spagnola. Poi ho pensato che D’Angelo svolgesse questi due temi facendoli convergere e creando un terzo tema meno evidente, sul ruolo dei contemporanei, perché sull’attualità ci ho visto anche una meditazione con una velata ironia.” Maria Grazia Ciardi Dupré
Attività teatrale